Un giorno distratto
Il quaderno delle parole mai dette
Il quaderno delle parole mai dette , cade giu’ mentre cerco di mettere in ordine questa stanza.
Una stanza cosi disastrata , cosi disordinata , penso ho fatto bene e scegliere questo nome mi calza a pennello,
ho i pensieri disordinati , le emozioni ed ora anche una stanza disordinata .
Cerco di mettere in ordine , tra le mille cose , che ho , vestiti , oggetti , ricordi , persone , che non riesco a mandar via , non riesco a gettare via nulla
come se volessi tenere stretto almeno i ricordi quelli me li merito di tenerli.
Dovrei gettare un po’ di cose,
cerco di mettere in ordine una stanza che è come la mia anima come questo quaderno che è appena caduto,
pieno di parole e pensieri che non ho mai avuto il coraggio di dire .
Tu lo raccogli , lo leggi velocemente poi
Affermi
” avresti voluto che lui lo leggesse?”
Senza neanche voltarmi per guardare quello che stai facendo , non ti rispondo , penso
che forse lui sa gia’ troppe cose di me , ha gia’ saputo quello che non ho mai detto a nessuno ,
che non ho mai saputo ammettere neanche a me stessa.
La mia anoressia , che per anni ho negato a me stessa , la malattia che pochi sanno ,
la violenza dell’anima , la violazione di un corpo inerme al dolore , l’ insonnia quella che mi attanaglia da anni.
Gli scheletri del passato mi accompagnano tutte le notti , li sento passeggiare uno ad uno in una danza quasi metodica, ordinata ai piedi del mio letto.
Ha gia’ visto fin troppo , sbagliando a confidarmi e lasciarmi andare e questo almeno vorrei risparmiarlo.
Queste sono parole mai dette che nessuno conosce , ma che ho deciso di tenere e di ricordare in un quaderno , cosi da renderle grazie all’inchiostro fissate per sempre
nella mia anima.
Non ti rispondo ,
ma sento il tuo sospiro dopo aver letto la mia mente , aver sentito la mia delusione ,
ti avvicini , cercando il mio sguardo mi dici
“potresti ammettere di essere fragile invece di tenerti tutto dentro , almeno una volta potresti farlo , non c’è nulla di male nel lasciarsi andare ,
nel rendere le tue fragilita’ reali parlandone ,
hai tutto il diritto di esagerare , con le tue emozioni , con le speranze , con i desideri non c’è nulla di male a farlo ,
non puoi difenderti in eterno da te stessa e dal dolore che gli altri possono provocarti ,
hai il dovere di essere felice e liberarti dalle parole non dette”.
Tutto cio’ che rimane
Fingo di non aver sentito mentre cerco di mettere un po’ di ordine in tutto ,
quando mi fai questo tipo di discorsi smetto di ascoltarti anche se le parole mi pervadono ,
mi pugnalano sapendo perfettamente che è solo la verita’ che io non ho voglio accettare.
Mi volto con uno sguardo stanco ormai arreso , perche’ non so proprio da dove cominciare , ti guardo allungando una mano verso di te ripeto
” mi potresti ridare il quaderno? lo devo posare ”
Voglio riporlo in quell’angolo nascosto della stanza quasi a volerlo dimenticare , fin quando la prossima volta non mi scivoli tra le mani per caso.
Ci sono alcune pagine bianche sul fondo che non ho piu’ riempito , in questo momento non ne ho voglia .
Non so neanche se scrivero’ mai il tuo nome su quelle pagine.
Ho solo disegnato una cosa quella cosa , che ho cercato per giorni , per poterla rendere il piu’ possibile perfetta , personalizzata.
La ricordi?
Spero che tu non l’abbia buttata in un momento di rabbia .
Chi sa se guardandola qualche volta distrattamente pensi a me ,
se la utilizzi come dicevi o semplicemente è un oggetto che tieni nascosto in un angolo della camera per non poterlo vedere ,
che appare ogni tanto quando non ci stai neanche piu’ pensando.
Ripongo il quaderno insieme agli altri , c’e ne uno ancora bianco , ancora immacolato , penso che per molto tempo non vi scrivero’ nulla ,
fin quando non avro’ nuove parole da non dire .